martedì 14 dicembre 2010

partecipo a "INTANTO" dal 18 dicembre al 6 gennaio EX MERCATO COPERTO Piazzale Azzolino




INSTALLAZIONE : SOTTO IL VELO
cliccaVIDEO DI TONY B




TITOLO: SOTTO IL VELO

Schopenhauer riprende da Kant i concetti di fenomeno e noumeno. Il fenomeno è il prodotto della nostra coscienza, esso è il mondo come ci appare mediante le forme a priori dell'intelletto (tempo, spazio, causalità), mentre il noumeno è la cosa in sé, fondamento ed essenza vera del mondo. Il fenomeno materiale è dunque per Schopenhauer solo parvenza, illusione, sogno: tra noi e la vera realtà è come se vi fosse uno schermo che ce la fa vedere distorta: il velo di Maya di cui parla la filosofia indiana, alla quale Schopenhauer spesso si rifà.

Il mondo dunque è una mia rappresentazione, una mia illusione ottica. Schopenhauer, e qui traspare l'influenza dello studio di Platone, ritiene che la rappresentazione, cioè la realtà che ci si para davanti, sia nient'altro che una fotocopia mal inchiostrata, celante la vera realtà delle cose.

Per poter giungere alla realtà noumenica, quella vera, non si può quindi percorrere la strada della conoscenza razionale, visto che è relegata alla sfera della rappresentazione che in base al quadruplice principio di ragion sufficiente ci mostrerà sempre un mondo totalmente determinato.

Il significato del labirinto non è il ritrovamento di se stessi, ma l’esatto opposto: la propria perdita. Nel percorso iniziatico del labirinto si compie un tragitto evolutivo a ritroso,

involuzione,

esso è a tutti gli effetti il principio del luogo di smarrimento.

La parola fede è propriamente intesa come il credere in concetti, dogmi o assunti in base alla sola convinzione personale o alla sola autorità di chi ha enunciato tali concetti o assunti, al di là dell'esistenza o meno di prove pro o contro tali idee e affermazioni.